27/10/2020

Il 5G in Italia produrrà un ritorno economico di oltre 14,2 miliardi di euro, in Europa 210 miliardi di euro

Oltre 14,2 miliardi di euro: questo è il ritorno economico del 5G in Italia secondo l’analisi condotta dalla società di ricerca Analysys Mason per conto di Ericsson e Qualcomm.

Lo studio ha messo in relazione costi e benefici derivanti dall’adozione “full 5G” da parte dei paesi Europei.
In particolare Analysys Mason stima che da un investimento di circa 46 miliardi di euro, per la realizzazione delle infrastrutture necessarie in Europa, ci sarà un ritorno di 210 miliardi di euro con un rapporto costo-benefici pari a 4,5:1. Un rapporto che scende a 2,2:1 per il 5G in Italia, dove si stima un ritorno economico di oltre 14,2 miliardi di euro a fronte di 6,6 miliardi di spesa.

A trarre maggior vantaggio dal nuovo standard di rete di quinta generazione, secondo l’analisi, saranno principalmente 4 settori:

  • Logistica e Industria 4.0 (Smart Production and Logistics)
  • Agricoltura (Smart Rural)
  • Città Intelligenti (Smart Urban)
  • Servizi Pubblici (Smart Public Services)

Con Agricoltura (6.922 milioni di euro) e Industria 4.0 e Logistica (5.489 milioni di euro) sul podio nel Bel Paese, dopo i Servizi Pubblici a valore aggiunto per cui è previsto il miglior rapporto costi-benefici.

5G in Italia: una svolta epocale per la logistica

Il processo di digitalizzazione in atto sta già preparando la logistica all’integrazione del nuovo standard 5G in Italia, che fornirà un reale valore aggiunto all’intero settore.
Un cambiamento sostanziale che, sottoposto a dovuti processi di adeguamento progressivo e guidato nella giusta direzione, diventerà uno strumento insostituibile e capace di apportare diversi benefici.

Con il 5G tutte le linee di produzione adesso cablate con reti ethernet saranno “wireless”. Questo significa che robot, macchinari e veicoli intelligenti saranno iper-connessi e potranno scambiarsi un’infinità di dati e informazioni in tempo reale, con benefici immediati per processi e attività, gestione delle scorte, sicurezza e controllo di flotte a guida autonoma.

E se i progetti pilota per il momento rappresentano solo l’inizio di una svolta epocale per la logistica, possono comunque darci un assaggio del futuro che ci aspetta.