trasporto orbitale

Trasporto orbitale: la logistica sfiora le stelle con il primo satellite cargo

4/01/2021

L’italiana D-Orbit e DHL lanciano il primo satellite cargo segnando un grande passo per il trasporto orbitale

Avverrà il 21 gennaio il lancio del primo satellite cargo, che il 14 dicembre scorso è stato inviato a Cape Canaveral, la base spaziale più famosa al mondo in Florida, per concretizzare il sogno di D-Orbit, azienda italiana tra le più importanti nel settore New Space e Trasporto Orbitale, e DHL Global Forwarding.

La spedizione di ION Satellite Carrier rappresenta l’ultima frontiera dell’industria logistica il cui compito, in un futuro non troppo lontano, sarà proprio quello di trasportare nello spazio decine di migliaia di satelliti per la fornitura di vari servizi, da Internet alla raccolta dati, su basse e medie orbite.

Spedizione ION Satellite Carrier: la grande sfida del trasporto orbitale

Come quello terrestre anche il trasporto orbitale cercherà di rispondere alle nuove esigenze attraverso una logistica intelligente, sicura ed efficiente per un’espansione commerciale e umana prima di tutto sostenibile. Per questo D-Orbit  ha messo a punto un satellite capace di risparmiare fino al 40% dei costi di dispiegamento delle nuove costellazioni e di ottimizzare il ciclo vita dei satelliti stessi.

ION Satellite Carrier infatti è un satellite cargo in grado di rilasciare con precisione microsatelliti nella posizione di destinazione, grazie alla capacità di effettuare complesse manovre orbitali, come il cambio di altezza e piano dell’orbita.

La sfida più grande di questo progetto sarà quella di superare i vincoli più rigidi e le condizioni estreme che oggi mettono a dura prova la sicurezza del trasporto, dello stoccaggio e della consegna delle materie prime oltre l’atmosfera terrestre e viceversa.

E come assicura Jonathan Firth, chief operating officer di D-Orbit, il progetto del satellite cargo è solo il primo di un filone dedicato al trasporto orbitale: “Il prossimo passo della nostra tabella di marcia sarà l’In-Orbit Servicing: ovvero il trasferimento di satelliti già esistenti da un’orbita all’altra, l’esecuzione di operazioni di riparazione e rifornimento di carburante per i veicoli in orbita, e la rimozione dei satelliti a fine missione, ottimizzando le risorse e mantenendo pulito lo spazio”.