biometano trasporti in Europa

Il biometano favorisce la decarbonizzazione dei trasporti in Europa

08/06/2020

Giù le emissioni! I trasporti in Europa puntano all’impatto zero sul clima entro il 2050 con il biometano.

Secondo NGVA Europe, il 17% del combustibile usato per i trasporti in Europa è biometano. Una nuova forma di energia rinnovabile, che si sta sostituendo al Gas Naturale Compresso e al Gas Naturale Liquefatto e che si prepara a diventare il vero protagonista della decarbonizzazione dell’autotrasporto nel Vecchio Continente.

Dai rifiuti al gas rinnovabile

Il gas rinnovabile nasce dall’economia circolare. Si tratta infatti di riciclo vero e proprio in quanto proviene dal recupero dei materiali di scarto delle lavorazioni industriali. Il più grande impianto di biometano liquido al mondo è quello di Skogn, in Norvegia, dove il biogas viene ricavato dai rifiuti dell’industria della pesca e della cartiera.

Il gas rinnovabile in Europa

NGVA, che controlla oltre 4mila stazioni di rifornimento di gas rinnovabile in Europa, registra erogazioni di biometano in più del 25% dei casi. E afferma che vista la compatibilità delle infrastrutture di distribuzione di GNC e GNL e dei mezzi pesanti alimentati a gas, di cui sta crescendo l’immatricolazione, il biogas potrebbe andare a sostituire integralmente il mix di combustibili abitualmente utilizzati dai trasporti in Europa, senza necessità di alcuna riconversione.

Biometano: oltre il 30% di emissioni inquinanti in meno

Il passaggio al biometano sarebbe dunque un’operazione a costo zero con un forte impatto sulle emissioni inquinanti. Se comparato con l’uso di diesel o benzina, infatti, quel 17% di biometano utilizzato come carburante per i trasporti in Europa, aumenta la riduzione delle emissioni di CO2 dal 20% (ottenuta con gas naturale) fino a quasi il 40%.

E in Italia a che punto siamo con il biometano?

In Italia diversi sono i progetti per la costruzione di nuovi impianti destinati alla produzione di biometano, che rivestirebbero un ruolo di primo piano nella strategia energetica del nostro Paese, contribuendo non solo alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni inquinanti in tutti i settori, ma anche al rifornimento delle isole, che ne trarrebbero notevole vantaggio sia economico che ambientale.