13/12/2019

Auguri al codice a barre, 45 anni dal primo “beep”!

Dal primo “beep” nel 1974 in Ohio per un pacchetto di cicche ai 6 miliardi di scansioni quotidiane di oggi: il codice a barre GS1, è più attuale e vivo che mai e celebra in gran forma i suoi primi 45 anni.

Inserito dalla BBC tra le 50 cose che hanno fatto l’economia moderna, il codice a barre ha rivoluzionato il settore degli acquisti, ha introdotto un linguaggio unico e universale delle merci e ancora adesso rende visibili i prodotti di oltre 1 milione di imprese e ne consente la condivisione di informazioni e il tracciamento lungo la supply chain.

Insomma il codice a barre è nato global, e continua ad essere riconosciuto in tutto il mondo con le sue iconiche 13 barre verticali usate ogni giorno da 60 milioni di italiani e da miliardi di persone nel mondo.

Dai supermercati alla distribuzione delle merci: la storia del codice a barre

Nato dall’intuizione di Bernard Silver e Norman Joseph Woodland nel 1948, che pensavano alla creazione di un codice capace di rendere riconoscibili i prodotti in modo automatico dalle casse dei supermercati, il codice a barre venne realizzato solo nel 1973, ovvero dopo l’invenzione del laser e lo sviluppo della distribuzione moderna.

Fu infatti l’associazione statunitense delle principali aziende del settore alimentare ad adottarlo dopo quattro anni di lavoro e di test. Nel 1974 passò per la prima volta dalla cassa di un negozio e da allora il codice a barre non si è più fermato ed è diventato fondamentale anche per le imprese di distribuzione merci ed il commercio online.

Ora a sviluppare il codice a barre GS1 e a mantenerne gli standard internazionali in 114 paesi del mondo è GS1. L’unico ente neutrale e no profit autorizzato a rilasciare i barcode anche in Italia, a cui aderiscono 35 mila imprese.